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CAMPANIA

GIARDINI RAVINO
CACTUS DA TUTTO IL MONDO

Cactacee di ogni forma e portamento

Cactacee di ogni forma e portamento

Fotografie Cristina Archinto
Testo Lidia De Rosa
 

Visitando Forio, sul versante ovest dell’isola di Ischia davanti a Napoli, è possibile imbattersi in una delle più ampie e variegate raccolte di specie succulente d’Europa: i Giardini Ravino, dove cactus di ogni forma e portamento si stagliano contro la luce intensa del Mar Tirreno e disegnano paesaggi immaginifici. I Giardini raccontano la storia di una passione coltivata nel corso di una vita girovaga: quella del Capitano di Marina Giuseppe D’Ambra. Come già suo padre Antonio, collezionista di crassulae (piante succulente originarie dell'Africa meridionale) che usava piantare all’interno di conchiglie, il Capitano nella sua lunga carriera ha riportato esemplari provenienti da ogni angolo del mondo: dal Messico al Sud America, dal Madagascar all'Arabia. Dopo un folgorante incontro con esemplari di giganteschi saguari nel deserto dell’Arizona, dagli anni ‘60 ad ogni viaggio sistematicamente il Capitano ha riportato a Forio talee, semi o piante; in quarant’anni ha creato una collezione di più di 3000 esemplari accomodati in ogni angolo della sua residenza ischitana.

Variegated garden beds, among large saguaro and Echinocactus also known as 'mother-in-law's pillow

Le variegate aiuole dei giardini, tra grandi saguari e i Echinocactus detti anche "cuscino della suocera"

Ma la sua vera ambizione era quella di poter creare un vero e proprio giardino di succulente che potesse essere anche visitato da tutti e, visto che la fortuna viene a chi sa aspettare, nel 2001 il Capitano incomincia a coronare il suo sogno riuscendo ad acquistare il fondo antistante a casa sua.  Tutta la famiglia viene coinvolta negli intensi lavori, che durano ben quattro anni, finché nel 2005 i Giardini Ravino vengono finalmente aperti al pubblico. A quel punto sono passati tanti anni da quando sono arrivate le prime piante e, complice il clima particolarmente favorevole di quell’angolo dell’isola, diversi esemplari sono cresciuti parecchio (alcune specie normalmente raggiungono dimensioni simili nel doppio del tempo). Oggi la collezione conta oltre 400 specie vegetali e, malgrado il capitano sia andato in pensione, continua ad accrescersi di anno in anno.

A "portico" of vegetable columns

Un "portico" di colonne vegetali

Nel 2010 il giardino è stato premiato dalla commissione europea come migliore struttura turistica del Sud Italia, in quanto sensibile a temi ambientali e sociali.

Nei Giardini Ravino regna sovrana la varietà di forme: svettano scultorei cactus Cerei peruviani con le loro costolature che ne striano il profilo affiancati da Ferocactus, cactacee cilindriche dalle spine feroci (come il nome suggerisce, dal latino ferox) a volte addolcite da fiori che sembrano incoronarle, e da rampicanti Selenicereus dette anche “regine della notte” per le appariscenti fioriture notturne.

Wax cacti from Peru, saguaro, Stenocereus and palms
Wax cacti from Peru, saguaro, Stenocereus and palms

Cactus cerei del Perù, saguari, Stenocereus e palme

Questo luogo magico si presenta diverso ad ogni angolo, complice anche la presenza di una famiglia di pavoni che passeggiano indisturbati tra le aiuole delimitate dai cactus di San Pedro (Cereus pachanoi, provenienti da Ecuador e Perù) e i muretti a secco di tufo tipico di questa zona dell’isola di origine vulcanica. Passeggiando per i giardini si possono anche ammirare i cactus Stenocereus ramificati e lanuginosi (le specie di questo genere sono diffuse in tutta l'America centrale, soprattutto in Messico e nelle piccole repubbliche centro-americane come la Costa Rica, il Belize ed il Nicaragua) oppure le palme del Madagascar (Pachypodium) e le Cyphostemma, succulente dal tronco rigonfio inghirlandate da foglie la cui area di provenienza si estende dal Nordest dell’Africa all’Arabia del Sud. Gli Aporocactus (o “coda di topo”) con i loro fiori appariscenti dai colori brillanti ricadono dai muri e i classici fichi d’India vengono sapientemente forati perché il vento non li abbatta. Ma la cosa che colpisce maggiormente sono le enormi globi spinosi, gli Echinocactus, spiritosamente soprannominati “cuscini della suocera”, che - solitari o in gruppo - sembra che rotolino in giro per il giardino.

I contrasti di luce creati dalle dure forme delle xerofite

I contrasti di luce creati dalle dure forme delle xerofite

Qua e là la collezione di xerofite (dal greco xeros, “secco”) si intreccia con piante mediterranee: agrumi, corbezzoli, olivi e piante aromatiche come lavanda, timo, origano, maggiorana, menta, rosa damascena e diverse varietà di pelargonio odoroso. In un angolo del giardino è possibile anche ammirare la Wollemia Nobilis, conifera che si credeva estinta fino al 1994 quando David Noble la riscoprì in Australia. Oggi gli esemplari di questa specie protetta, le cui tracce fossili risalgono a 90 milioni di anni fa, sono rarissimi e presenti perlopiù in giardini e orti botanici.

Flowerbeds of succulent species and Mediterranean flora such as sedum, agave and dracaena draco overlooking the sea

Aiuole di specie succulente e flora mediterranea, quali sedum, agave e dracaena draco affacciate sul mare

GALLERY

Foto ©CRISTINA ARCHINTO

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