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Tutti i servizi di Terrimago

158 risultati trovati con una ricerca vuota

  • Water Nursery | Terrimago

    Il vivaio Water Nursery a Latina ospita una vasta collezione di piante acquatiche e palustri provenienti da ogni parte del mondo. Fra esemplari rari di ninfee, spettacolari iris e fiori di loto, il vivaio cura e valorizza tantissime specie botaniche. LAZIO LATINA Dove nascono le Ninfee Il vivaio Water Nursery non raccoglie solo una delle collezioni più vaste di piante palustri e acquatiche in Italia, ma è un progetto che racconta la storia di un territorio e a questo si intreccia traendone linfa vitale, trasformando condizioni ambientali complesse in creazioni botaniche di sorprendente bellezza. Dalla passione del titolare Davide La Salvia, nata fra gli acquitrini dell' Agro Pontino si è sviluppata, con la collaborazione del figlio Valerio, questa raccolta di oltre 1500 piante palustri e acquatiche provenienti da tutto il mondo. Se da un lato la coltivazione avviene a fini commerciali - il vivaio serve importanti giardini botanici Italiani - dall'altro la passione sottesa all'intero progetto fa di Water Nursery uno dei più preziosi ambiti di ricerca e sperimentazione in tema di piante acquatiche di tutta Europa. Al lavoro di catalogazione - la compilazione di un index plantarum delle specie presenti è fra le priorità - si affianca la collaborazione con università e giardini botanici. Fra le molte rarità l'autoctona Ninfea alba (ormai ridotta a pochi esemplari), specie meno comuni di iris come lo pseudocorus flore pleno , bastardi , donau , berlin tiger , variegato o gli spettacolari Iris della Louisiana , la Ninfea asiatica Euryale Ferox dalle enormi foglie spinose, la Victoria Cruziana con le tipiche foglie bordate e il grande fiore bianco, la Ninfea Lotus (la ninfea a fioritura notturna sacra agli egizi), o i fiori di loto come il Nelumbo Nucifera , il sacro loto degli orientali. GALLERY 1/3 Foto ©CRISTINA ARCHINTO Info: www.waternursery.it Altri ORTI botanici e vivai Orto Botanico di Ginevra Centro Botanico Moutan Orto Botanico di Palermo Roseto di Roma Chicago Batanical Garden Giardino Esotico Pallanca Parco Botanico Villa Rocca Giardino Botanico di Hanbury

  • Astrattismo

    Una piana lunare, geyser di acqua sulfurea, affascinati betulle dalla corteccia bianca circondate da felci marrone in riposo. La giornata solare, una bella luce limpida e il bianco dei tronchi contro il cielo di un azzurro pieno. Gli alberi del boschetto quasi tutti della stessa altezza dritti come fusi, ogni tanto se ne scorge a quarantacinque gradi che taglia in due questo ritmo grafico. In alto le foglioline delle betulle si scioglievano nel blu del cielo e rimanevano visibili solo i frutti a forma di coni penduli e alcune sporadiche foglioline rimaste lì solitarie. Sul fondo della conca scorreva questo fiume dal colore indescrivibile che andava dal blu, al rosso per finire al bianco, dove i bianchi tronchi creavano dei riflessi morbidi come fossero stati dipinti su una tela. Vedere la natura in modo astratto aiuta a raccontarla in modo originale. Caldara di Manziana Astrattismo Una piana lunare, geyser di acqua sulfurea, affascinati betulle dalla corteccia bianca circondate da felci marrone in riposo. La giornata solare, una bella luce limpida e il bianco dei tronchi contro il cielo di un azzurro pieno. Gli alberi del boschetto quasi tutti della stessa altezza dritti come fusi, ogni tanto se ne scorge a quarantacinque gradi che taglia in due questo ritmo grafico. In alto le foglioline delle betulle si scioglievano nel blu del cielo e rimanevano visibili solo i frutti a forma di coni penduli e alcune sporadiche foglioline rimaste lì solitarie. Sul fondo della conca scorreva questo fiume dal colore indescrivibile che andava dal blu, al rosso per finire al bianco, dove i bianchi tronchi creavano dei riflessi morbidi come fossero stati dipinti su una tela. Vedere la natura in modo astratto aiuta a raccontarla in modo originale. Click here Click here Click here Click here Click here Click here Click here Click here Click here TUTTI I CONSIGLI

  • Orizzonti di Luce. Segantini e il paesaggio divisionista: Natura, Memoria e Simbolo

    SegantiniOrizzonti di Luce. Segantini e il paesaggio divisionista: Natura, Memoria e Simbolo Orizzonti di Luce. Segantini e il paesaggio divisionista: Natura, Memoria e Simbolo Segantini Dal 20 maggio al 22 ottobre 2023 ad Arco (TN) la Galleria Civica G. Segantini ospita la mostra Orizzonti di Luce. Segantini e il paesaggio divisionista: Natura, Memoria e Simbolo che indaga la particolare predilezione che Giovanni Segantini ebbe nei confronti della natura e del paesaggio. Esposte opere che spaziano in una cronologia ampia, dalle prove condotte in Brianza alle ricerche simboliste. Accanto alla figura di Segantini, la mostra presenta lavori nodali dei rispettivi protagonisti della stagione divisionista, offrendo al visitatore la possibilità di confrontare diverse e personali indagini sul tema del paesaggio, in un percorso finalizzato a restituire una fisionomia esemplare di quelle ricerche così come la temperie di una delle stagioni più significative dell’arte italiana. Ad affiancare la figura di Segantini, sono infatti i nomi e le opere dei pittori Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Emilio Longoni, Vittore Grubicy De Dragon, Luigi Conconi, Giovanni Sottocornola, Cesare Maggi, Carlo Fornara, Benvenuto Benvenuti, Guido Cinotti, Baldassarre Longoni, Carlo Cressini, Alberto Bonomi e Matteo Olivero . Le tre sezioni tematiche, Natura , Memoria e Simbolo , propongono uno sguardo complessivo sulle possibili declinazioni del genere del paesaggio in quegli intensi decenni di elaborazione pittorica, offrendo la possibilità di avvicinarsi ad opere note e meno note, difficilmente visibili e raffrontabili direttamente nel loro insieme. Una sala è dedicata alla Collezione permanente della Galleria civica, con opere di Giovanni Segantini del periodo milanese e brianteo di proprietà della Città di Arco ed in deposito a lungo termine presso il Museo. Galleria Civica G. Segantini Arco, TN, Italia 20 maggio 2023 / 22 ottobre 2023 LINK

  • Olivo

    < Back Olivo Olivo La derivazione del suo nome dal greco antico e la presenza caratteristica delle sole zone temperate riecheggiano bene la simbologia che l'Olivo ha rappresentato per le genti mediterranee. Il mito lo vuole piantato da Atena sull'Acropoli; dono di pace e fertilità, Ulisse vi intagliò il giaciglio per la sua sposa. Capace di rischiarare le notti e celebrare la cultura, ha animato tra le opposte sponde, rotte e scambi che non sono mai stati solo commerciali. Link Previous Next

  • Le lotte delle donne

    Tano D'AmicoLe lotte delle donne Le lotte delle donne Tano D'Amico Inaugura sabato 4 marzo alle 17 al CARMI Museo Carrara e Michelangelo a villa Fabbricotti, a Carrara, la mostra La lotta delle donne, organizzata dal Comune di Carrara e curata dalla Associazione Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani di Fosdinovo, gestore del Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo, partner del progetto. D’Amico è uno dei più apprezzati fotografi italiani e tra i suoi molti lavori quello sugli anni della contestazione è forse il più celebre, tanto da essere considerato da molti come una parte imprescindibile dell’immaginario politico e sociale degli anni Settanta. La mostra al CARMI propone un filone estremamente significativo dell'attività di D'Amico che vede al centro della scena più generazioni di donne: sorelle e madri, figlie e nipoti con desideri e sorrisi, dolori e sconfitte. Si tratta di un genere di fotografia non tanto di denuncia, quanto di partecipazione, rispetto e amore nei confronti di chi prova a cambiare il mondo. Più che rivolgersi alle possibili sconfitte o alla vittorie, D’Amico è interessato a fissare il sogno del cambiamento con il suo irrinunciabile desiderio di giustizia. La mostra 'La lotta delle donne' resta aperta dal 4 marzo al 31 maggio dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17, mentre dal primo al 25 giugno, dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 17 alle 20. La visita al CARMI dà diritto al biglietto ridotto per Il Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo. Sono previsti percorsi didattici tra i due musei, con un laboratorio sulla "Lotta delle donne", dalla Resistenza alla conquista dei diritti (per i laboratori info e prenotazioni al 3290099418). Carmi Carrara, MS, Italia 4 marzo 2023 / 25 giugno 2023 LINK

  • Ficus Magnolioides

    < Back Ficus Magnolioides Ficus Magnolioides Il botanico sudafricano Christiaan Hendrik Persoon pubblicò una descrizione formale del fico della Baia di Moreton (Ficus macrophylla) nella sua opera Synopsis Plantarum del 1807. L'epiteto specifico macrophylla deriva dal greco antico makros "grande" e phyllon "foglia" e si riferisce alle dimensioni delle foglie. All'inizio del XIX secolo, il botanico italiano Vincenzo Tineo dell'Orto botanico di Palermo in Sicilia ottenne da un vivaio francese una pianta che cresceva fino a raggiungere dimensioni prodigiose con un portamento da epifita , (specie di piante che vivono su altre piante). Questa forma fu propagata e coltivata in tanti giardini della Sicilia. Un successivo direttore dei giardini, Antonino Borzì, la descrisse come Ficus magnolioides nel 1897. Questo nome fu ampiamente usato in Europa. Link Previous Next

  • Libro orti botanici | terrimago

    Le fotografie di Cristina Archinto accompagnano in un viaggio alla scoperta dei maggiori orti botanici d'Europa, per immergersi in un percorso botanico e naturale che attraversa secoli di storia e di scienza. SHOP LIBRI ORTI BOTANICI D'EUROPA Un viaggio tra storia, scienza e natura di Cristina Archinto Nati dalla moderna esigenza di sistematizzare la conoscenza della natura, i primi orti botanici sorgono per volere delle università: Padova nel 1545, poi Firenze, Pisa, Bologna nel 1568. Vi si studiano le specie d'uso comune, medico, alimentare, quindi le esotiche che lungo le rotte dal Nuovo Mondo, iniziano ad arrivare dai quattro angoli del pianeta. A partire dal '600 non c'è Casa Reale che rinunci al prestigio di formare la propria raccolta. E mentre su Londra, Parigi o Madrid convergono botanici ed esploratori, ad Amsterdam si celebra il Secolo d’oro degli scambi di bulbi e spezie con l’Oriente più remoto. Metà orto dei semplici, metà giardino delle meraviglie, si arricchiscono di serre, specchi d'acqua e terrazze pensili. Divengono luoghi sempre meglio deputati a osservare, acclimatare, disseminare, dove piante storiche ormai monumentali celebrano insieme il viaggio e la scoperta, l'erudizione colta e la speculazione scientifica. Se oggi Kew Gardens concentra la più vasta collezione, con il 95% dei generi conosciuti, ogni sede ha i suoi master pieces per la conservazione del nostro patrimonio botanico: semi o esemplari che permettono di sperimentare alle più varie latitudini, le specifiche condizioni di temperatura e di luce, di esaminare i periodi caratteristici di fioritura e riposo, di tutelare specie rare o in via di estinzione, alimentando un crescente, fondamentale, interesse per la biodiversità. Introduzione Chiunque entri in un Orto Botanico rimane colpito dall’infinita varietà di colori e profumi, attitudini e forme del mondo vegetale. Questo libro racconta la storia di una passione che ha spinto gli uomini verso spazi ignoti a esplorare le frontiere del sapere. Narra di come la scienza si sia evoluta cogliendo le leggi della natura, la tecnica applicata per condividerne le scoperte. Cristina Archinto con il suo lavoro di fotografa ci conduce in un viaggio negli Orti d’Europa alla ricerca del legame profondo che unisce le persone alla terra e fa dell’ambiente, un patrimonio di cui tutti dovremmo prenderci cura. Come sono nati gli Orti? Chi ne sono stati i veri protagonisti? E quali vicende ne hanno segnato lo sviluppo? Semplicisti rinascimentali che raccolgono erbe medicinali, avventurieri a caccia di piante nel Nuovo Mondo, naturaliste illuminate che erborizzano tra le campagne di casa: la botanica ha visto alternarsi scuole e scontrarsi rivalità ma è custodendone gli studi che gli Orti hanno allargato orizzonti e generato la pratica collaborativa, libera, ricca di apporti di vaste comunità con cui indagare gli ecosistemi. Si devono agli Orti i metodi per riprodurre e conservare gli strumenti per classificare, confrontare e divulgare conoscenze. Gli Orti hanno creato strutture per ospitare le specie esotiche, inventato biotopi per proteggere endemiche e minacciate. Nell’intreccio di verde, artifici e flora spontanea, ogni Orto ha realizzato un microcosmo unico che ha ispirato parchi e vivai, curiosità e ulteriori sperimentazioni; la cultura degli Orti ha così permeato anche la vita quotidiana e oggi affronta la sfida climatica, diffondendo un nuovo rispetto per la natura che ci circonda. Alessandra Valentinelli Indice Introduzione Orto Botanico di Padova - Alle origini degli Orti Orto Botanico di Amsterdam - Il Secolo d’Oro delle specie esotiche Jardin des Plantes - La Rivoluzione botanica Giardino Botanico di Madrid - Alla scoperta del Nuovo Mondo Orto Botanico di Roma - La bellezza della flora spontanea Kew Gardens - Il capolavoro delle Serre inglesi Giardino Botanico e Museo Botanico di Berlino - L'eredità di Linneo Giardini Botanici Hanbury - I Giardini del Grand Tour Giardino Botanico di Bruxelles-Meise - Orti e vivai Orto Botanico di Dublino - Il Cammino Verde, la natura tra passato e futuro Titolo: ORTI BOTANICI D'EUROPA Un viaggio tra storia, scienza e natura Autore: Cristina Archinto Testo: Alessandra Valentinelli Fotografie: Cristina Archinto Traduzione: Stefania Bellingardi Beale Testo: italiano e inglese Libro illustrato con 110 fotografie Formato 24 x 23 cm Numero di pagine 144, Copertina morbida con alette Confezione in brossura Costo 26.00€ Isbn: 979-12-200-6912-0 Vendita on line: Libreria Oolp Terrimago edition RECENSIONI Giardini in viaggio Viride blog

  • Sfondo neutro

    Quando si passeggiare per le colline grossetane si ha sempre l'impressione di essere osservati dalle maestose querce che tra un campo di olivi, uno di pascolo o di vigneti, si stagliano nel cielo azzurro. Sono delle meravigliose sentinelle nelle dolci colline toscane. Fotografare gli alberi non è mai facile ma se la sagoma se si staglia contro un cielo neutro si definirà meglio la sua forma. Per raccontare bene gli alberi è importante avere uno sfondo neutro come ad esempio il cielo Colline Toscane Sfondo neutro Quando si passeggiare per le colline grossetane si ha sempre l'impressione di essere osservati dalle maestose querce che tra un campo di olivi, uno di pascolo o di vigneti, si stagliano nel cielo azzurro. Sono delle meravigliose sentinelle nelle dolci colline toscane. Fotografare gli alberi non è mai facile ma se la sagoma se si staglia contro un cielo neutro si definirà meglio la sua forma. Per raccontare bene gli alberi è importante avere uno sfondo neutro come ad esempio il cielo Click here Click here Click here Click here Click here Click here Click here Click here Click here TUTTI I CONSIGLI

  • Vintage

    Elliott ErwittVintage Vintage Elliott Erwitt L’Assessore alla Cultura del Comune di Abano Terme, Michela Allocca , insieme a Suazes e in collaborazione con CoopCulture , presenta al Museo Villa Bassi Rathgeb una grande retrospettiva dedicata al grande autore, Elliott Erwitt , che vedrà in esposizione ben 154 fotografie vintage di grande valore, raramente esposte al pubblico, e trenta scatti fotografici davvero iconici del suo lavoro: opere che coprono sessant’anni di storia della fotografia . Un percorso che sarà arricchito da materiale audiovisivo dedicato al grande fotografo rendendolo una vera occasione di approfondimento del suo lavoro. Questo straordinario corpus di fotografie permette di affrontare le principali tematiche che caratterizzano il grande lavoro di Erwitt: dal tema dell’integrazione razziale in America nel secondo dopoguerra alle mutazioni sociali della società americana , per proseguire con il tanto discusso tema del nudismo … e poi ancora i cani , i bambini , i viaggi in tutto il mondo . I suoi scatti raccontano uno spaccato della storia e del costume del Novecento attraverso uno sguardo profondamente ironico che caratterizza il grande Autore. Il percorso di mostra darà vera soddisfazione agli amanti della fotografia e ai conoscitori del suo lavoro e a coloro che per la prima volta si avvicineranno ad Elliott Erwitt. Come dichiara Erwitt “Fare ridere la gente è uno dei risultati più alti che puoi ottenere. E quando riesci a far ridere e piangere qualcuno, alternativamente, come fa Chaplin, questo è il più alto di tutti i risultati possibili”. Nato nel 1928 da genitori russi emigrati a Parigi, cresce a Milano e a dieci anni emigra, con la sua famiglia, negli Stati Uniti d’America. La sua prima esperienza legata alla fotografia consiste nell’elaborazione di fotografie pubblicitarie in una camera oscura di Hollywood. In quel periodo iniziò anche a scattare fotografie per conto proprio, fotografie che mostravano la sua visione del mondo marcatamente umoristica. Nel 1955 Robert Capa gli offre l’opportunità di unirsi alla Magnum Photos, fondata nel 1947. Nel 1955 il celebre direttore del dipartimento di fotografia del MoMA di New York Edward Steichen selezionò alcune delle sue fotografie per la celebre mostra “The Family of Man”. Lo stesso Museum of Modem Art ospitò la sua prima mostra personale nel 1965. Da allora, le fotografie di Erwitt sono state esposte in musei e gallerie di tutto il mondo ed il suo lavoro è stato oggetto di numerose pubblicazioni. Le fotografie saranno inserite all’interno degli straordinari spazi di Villa Bassi Rathgeb attraverso uno specifico allestimento che permetterà di valorizzare appieno gli interni della struttura museale, creando un suggestivo dialogo. Poche volte in Italia si sono raccolte così tante fotografie dedicate al suo lavoro. Museo Villa Bassi Rathgeb Abano Terme, PD, Italia 28 gennaio 2023 / 11 giugno 2023 LINK

  • Fotografare da Venezia in poi

    Mostra Inge MorathFotografare da Venezia in poi Fotografare da Venezia in poi Mostra Inge Morath Il Museo di Palazzo Grimani di Venezia celebra la figura della fotografa Inge Morath (Graz 1923 – New York 2002) con una sezione inedita per l’Italia dedicata alla città lagunare dove la sua carriera ebbe avvio. Il percorso espositivo ripercorre in oltre 200 scatti il cammino umano e professionale di Inge Morath, dagli esordi al fianco di Ernst Haas ed Henri Cartier-Bresson fino alla collaborazione con prestigiose riviste quali Picture Post, LIFE, Paris Match, Saturday Evening Post e Vogue. Presenti in mostra i principali reportage di viaggio realizzati dalla fotografa austriaca: da Venezia al Danubio, dalla Spagna alla Russia, dall’Iran alla Cina. Ampio spazio è riservato ai suoi ritratti di personaggi celebri: Arthur Miller, Igor Stravinsky, Alberto Giacometti, Pablo Picasso, Jean Arp, Alexander Calder, Audrey Hepburn. Una sezione è riservata, con oltre 80 fotografie, al rapporto fra Inge Morath e Venezia. Palazzo Grimaldi Venezia, VE, Italia 18 gennaio 2023 / 4 giugno 2023 LINK

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