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158 risultati trovati con una ricerca vuota

  • Myplant&Garden

    Una sezione per raccontare tutti quello che succede legato ai giardini, come luoghi o come protagonisti. Mostre, eventi, visite, fiere o anche corsi tutti rigorosamente nell'ambito dei giardini e del verde. Iscrivetevi alla newsletter se volete rimanere aggiornati, e se invece volete condividere un vostro evento scriveteci qui e diffonderemo le informazione sul sito e sui nostri social. < Back FIERA Fiera di Milano Myplant&Garden Sin dalla prima edizione (2015), Myplant ha registrato una crescita continua in termini di opportunità di business. È stata in grado di ridare impulso e accompagnare la ripresa dei mercati e dei consumi orto-florovivaistici e del giardinaggio, rendendoli più credibili, riconosciuti e redditizi a livello internazionale. Questo percorso di sviluppo si traduce, edizione dopo edizione, in un orizzonte di crescita concreto che coinvolge gli attori di tutte le filiere del verde, dalla ricerca alle costruzioni, dal seme alle forestazioni, dalla produzione all’innovazione, dalle componenti soft a quelle hard, alla distribuzione. Tutte ben rappresentate nei 9 macrosettori (vivai, fiori, decorazione, edilizia, macchinari – anche con area demo esterna -, servizi, tecnica, vasi, arredo giardino), garantiscono un’ampiezza e profondità di offerte, innovazioni e soluzioni uniche, che hanno fatto di Myplant il place to be per eccellenza dei protagonisti delle filiere ideative, produttive e distributive. Ciò che accade a Myplant, è una continua creazione di valore che si connette con molti aspetti cruciali del vivere contemporaneo e del futuro: le componenti della green chain moltiplicano il proprio potenziale incontrandosi in fiera, affrontano i temi più attuali e dettano i nuovi stili di vita. Importanza del verde per la qualità della vita, il clima, la salute e il benessere dentro e fuori gli ambienti domestici e urbani, rigenerazione delle città, innovazione, reperimento delle risorse e trend di consumo sono alcuni dei temi emersi con prepotenza attorno al tema del verde e puntualmente approfonditi in fiera. SCHEDA FIERA Fiera di Milano Milano, MI, Italia Myplant&Garden Date 22 febbraio 2023 24 febbraio 2023 LINK

  • Verdemura

    Una sezione per raccontare tutti quello che succede legato ai giardini, come luoghi o come protagonisti. Mostre, eventi, visite, fiere o anche corsi tutti rigorosamente nell'ambito dei giardini e del verde. Iscrivetevi alla newsletter se volete rimanere aggiornati, e se invece volete condividere un vostro evento scriveteci qui e diffonderemo le informazione sul sito e sui nostri social. < Back FIERA Lucca Verdemura Si rinnova l’intesa fra Villa Reale di Marlia , VerdeMura e Murabilia nel segno delle camelie e delle loro precoci fioriture che partono nel pieno dell’inverno per durare fino al mese di aprile. Anche quest’anno ci sarà la reciproca riduzione sui biglietti di ingresso durante i festival del verde lucchese: VerdeMura (31 marzo 1 e 2 aprile) e Murabilia (1 – 2 e 3 settembre) . Con il biglietto di Villa Reale sarà possibile ottenere la riduzione alle manifestazioni del giardinaggio sulle Mura di Lucca e viceversa . Proprio per permettere ai visitatori di ammirare in anteprima i primi fiori sbocciati delle preziose varietà e selezioni antiche, la residenza e il grande parco che furono di Elisa Bonaparte e Maria Luisa di Borbone , saranno aperti al pubblico in via straordinaria tutti i sabati e le domeniche 4-5, 11-12, 18-19, 25-26 di febbraio, dalle ore 10 alle ore 18. Un’occasione per ammirare nella sua affascinante versione invernale il grande giardino di paesaggio che è costruito proprio per esaltare il cambiamento dei colori nel corso delle stagioni nella sua scenografia verde di 16 ettari dove in questo momento fanno la loro comparsa i primi fiori della nuova stagione, oltre le camelie, crochi, bucaneve, anemoni dei boschi, ellebori e primule. La collaborazione con Lucca Crea e le sue mostre mercato di giardinaggio si estende: le antiche cultivar di Camellia japonica conservate nel complesso monumentale – una delle regge più famose e ammirate d’Italia – saranno protagoniste durante la prossima edizione di VerdeMura nella quale avranno un posto d’onore nell’esposizione di fiori recisi di varietà lucchesi. La Lucchesia ha visto infatti sviluppare nell’Ottocento una sua vera e propria ‘scuola’ di ibridazione e selezione che ha lasciato nei giardini del territorio migliaia di piante particolari. Un patrimonio storico di fiori dalle fogge differenti, da scempi a stradoppi, perfettamente simmetrici o dal portamento arruffato, colorati di tutte le tonalità pure, striate o marmorizzate che vanno dal bianco puro, all’avorio, rosa, rosso fino al porpora. SCHEDA FIERA Lucca Lucca, LU, Italia Verdemura Date 31 marzo 2023 2 aprile 2023 LINK

  • Orto Botanico Ginevra | terrimago

    Il Giardino Botanico di Ginevra è un punto di riferimento per la botanica nel mondo. Questo orto botanico ospita oggi più di 16.000 specie di piante e avvicina i visitatori alla natura grazie ad esperienze didattiche e interattive. SVIZZERA GIARDINO BOTANICO DI GINEVRA DI LIVIA DANESE Il Giardino Botanico della città di Ginevra rappresenta un fondamentale centro di ricerca, di conservazione e di valorizzazione della botanica nel mondo. Fondato nel 1817, venne successivamente dislocato nel Parc de l’Ariana ed aperto al pubblico nel 1904. Oggi il Giardino ospita più di 16.000 specie di piante, alberi ed arbusti ripartiti perlopiù tematicamente in base al loro habitat di provenienza e accompagnati da pannelli informativi. Ad oggi una delle principali missioni del Giardino è l’accoglienza del pubblico nel contesto di un parco ricreativo. L’ingresso è libero e la presenza di aree attrezzate per lo svago ed il riposo stimola i visitatori a godersi questa oasi verde in città. Vengono frequentemente organizzate diverse iniziative per avvicinare il pubblico alla natura ed alla botanica, ad esempio nel Giardino Sensoriale dove viene incoraggiata l’esperienza interattiva e didattica con le piante presenti. Alcune aree del parco sono specialmente dedicate ai bambini e alle famiglie, come il parco giochi, l’area picnic o il piccolo zoo che si occupa anche del recupero di alcune specie animali minacciate. L’organizzazione del Giardino Botanico insomma ruota non solo attorno alla missione di studio e conservazione della flora ma anche all’impegno nel garantire ai visitatori un’esperienza a tutto tondo. Anche le tre serre aperte al pubblico sono allestite per invitare i frequentatori a fare un viaggio ideale negli ecosistemi delle diverse parti del mondo. La grande serra tropicale è composta da quattro diverse sezioni: oltre all’area centrale dedicata alle specie provenienti da ambienti caldi ed umidi come le ninfee giganti, la seconda sezione, ispirata all’ecosistema vulcanico delle Canarie, contiene prevalentemente cactacee e succulente tra grandi e scure rocce laviche. La terza serra è dedicata all’interessante famiglia delle Bromeliacee: entrando nell’ambiente si resta particolarmente colpiti dalla Tillandsia che, non avendo radici sotterranee, vive sospesa assorbendo l’umidita dall’aria. Nell’ultima sezione è infine riprodotto l’ecosistema tropicale montuoso. La serra temperata invece si distingue per la sua bellissima cupola di vetro di stile neoclassico e accoglie la flora caratteristica del clima mediterraneo proveniente da varie parti del mondo. Attraverso una scala centrale è possibile accedere ad una balconata interna da cui si gode di una splendida vista d’insieme sulla serra. Particolarmente notevole è infine l’architettura vittoriana del Giardino d’Inverno, costruito nel 1911 in vetro ed acciaio. La struttura rappresenta un’elegante testimonianza del gusto architettonico in voga nel periodo della rivoluzione industriale ed ospita oggi una suggestiva collezione di piante officinali e una sezione dedicata alle specie tropicali. GALLERY Info: Sito ufficiale Foto ©CRISTINA ARCHINTO Altri giardini botanici e vivai Giardino Botanico Nuova Gussonea Orto Botanico di Catania Orto Botanico di Ginevra Centro Botanico Moutan Orto Botanico di Palermo Roseto di Roma Chicago Batanical Garden Parco Botanico Villa Rocca

  • Ceramiche tra Liberty e Déco

    Galileo ChiniCeramiche tra Liberty e Déco Ceramiche tra Liberty e Déco Galileo Chini Galileo Chini seppe adattare la sua poetica alle mode dell’epoca, attento alla decorazione che diventa pattern emotivo. La mostra, curata da Claudia Casali e Valerio Terraroli, espone circa trecento pezzi tra ceramiche (tra cui diversi inediti) e disegni preparatori a documentare le varie fasi di attività di uno dei più importanti protagonisti italiani dell’epoca Liberty. Chini fu artista poliedrico, versatile, tra i pionieri del Liberty in Italia, della fine Ottocento inizi Novecento, ma anche affinatore del gusto déco sviluppatosi nel ventennio. Egli si dedicò con passione all’arte della ceramica, con una varia e molteplice produzione originale e personalissima, ma anche alla pittura e all’affresco. Dipinse nature morte, bellissimi paesaggi della sua Versilia, ritratti e ambienti che richiamano la sua esperienza a Bangkok, dove fu ospite del re del Siam proprio per affrescare le residenze imperiali, dopo la celebrata esperienza, nel 1909, della decorazione della “Sala della Cupola della Biennale” di Venezia, in pieno gusto liberty. La sua esperienza si lega anche all’architettura: celebre l’intervento alle Terme Berzieri di Salsomaggiore (1923) uno dei più interessanti esempi di edifici eclettici déco. Per la manifattura Chini si trattò di un lavoro colossale, tanto che per far fronte a questo impegno, si dovettero ingrandire le strutture della manifattura, ampliando i forni. Come noto, la decorazione ricopre quasi tutto l’edificio, con sobrietà per quanto riguarda gli ambienti destinati alle cure, rivestiti con piastrelle color avorio e listelli dorati e con ricchezza negli ambienti mondani come il bar, il salone centrale e lo scalone dove si trova il grande maestoso affresco di Galileo. Proprio nel 2023 si celebreranno i 100 anni della fondazione delle Terme Berzieri. Della bottega Chini è da annoverare anche l’allestimento ceramico delle Terme di Castrocaro. Da segnalare inoltre che Chini decorò i locali deputati alle arti dell’Esposizione Torricelliana di Faenza nel 1908, da cui prese avvio la fondazione del Museo Internazionale delle Ceramiche ed un cospicuo nucleo di opere venne donato da lui stesso alla città di Faenza, primo nucleo del costituendo museo. Purtroppo queste andarono perse durante la seconda Guerra mondiale, ma molte altre (nelle foto qui sotto) furono donate dalla Manifattura Chini negli anni a venire . Chini lavorò anche per il teatro: tra i suoi lavori più noti, vi sono le scenografie della prima Turandot eseguita nel 1926 da Arturo Toscanini. L’opera ceramica di Chini viene raccontata attraverso un ricco percorso ceramico, composto di cinque sezioni, con approfondimenti scenografici a ricreare l’ambiente storico e culturale in cui l’artista operò. Sono coinvolte altre realtà importanti che conservano architetture realizzate dalla Bottega Chini come Salsomaggiore, Castrocaro, Borgo San Lorenzo, Montecatini Terme, in un progetto di rete volto a valorizzare il lavoro complesso e articolato di questo straordinario artefice. L’idea è di suggerire una mappa dei percorsi “chiniani” che possa favorire flussi turistico-culturali. Un ricco catalogo documenta la mostra, non solo delle opere esposte, con approfondimenti vari legati alle esposizioni internazionali, ai progetti architettonici, alla produzione di vetri e ferri battuti, alle Biennali di Venezia. Il catalogo si avvale dei contributi critici dei curatori e di Stefania Cretella, Ezio Godoli, Edoardo Lo Cicero, Maurizia Bonatti, Ulisse Tramonti. Museo Internazionale della ceramica Faenza, RA, Italia 26 novembre 2022 / 14 maggio 2023 LINK

  • Villa Taranto | terrimago

    Villa Taranto Verbania, VB, Italia Un workshop di fotografia di giardini e piante e in questo contesto un approfondimento sulla botanica e gli spazi dei giardini. Villa Taranto è una vera e propria galleria d’arte botanica, con migliaia di specie di piante e fiori provenienti da ogni luogo: le 8.500 specie censite dallo stesso McEacharn nel 1963 oggi sono quasi 20.000. Eucalipti, azalee, rododendri, magnolie, camelie, dalie, tulipani, fiori di loto, eriche, ortensie, numerose piante tropicali ed esemplari anche rari sono distribuiti in zone tematiche quali il Viale delle Conifere, la Valletta con ginestre arboree e aceri, il Giardino all’Italiana, il Giardino delle Eriche, il Labirinto delle Dalie, le serre delle piante tropicali dove si coltivano la Victoria Cruziana e Amazonica, arrivate alla Villa nel 1956 dall’orto botanico di Stoccolma. Link 24 giugno 2023 dalle 11 alle 19.00 con pausa pranzo Costo 110€ (100€ per gruppi di 3 persone) La prenotazione è obbligatroria e si effettua inviando una mail specificando il luogo del workshop < Back

  • Magnolia

    < Back Magnolia Magnolia La Magnolia che appartiene alla famiglia delle Magnoliaceae , è un albero di lenta crescita ma che può anche arrivare fino a 30 metri di altezza, ha un bellissimo aspetto e spesso è scelto per i suoi fiori di notevoli dimensioni. Ci sono specie sempreverde come la Magnolia grandiflora con i suoi fiori bianchi profumatissimi oppure decidue come la Magnolia soulangeana coi suoi fiori che vanno dal bianco al rosa e persino al giallo delle nuove varietà olandesi. Il nome del genere è stato scelto da un botanico francese, Charles Plumier, volendo onorare Pierre Magnol, direttore del giardino botanico di Montpellier, che introdusse la nozione di “famiglia” nella classificazione botanica. In Asia i fiori sono legati all’immagine della bellezza, della perseveranza e della dignità invece in America del Nord è considerata una pianta che porta fortuna. Link Previous Next

  • Christo e Jeanne-Claude. Projects

    Una sezione per raccontare tutti quello che succede legato ai giardini, come luoghi o come protagonisti. Mostre, eventi, visite, fiere o anche corsi tutti rigorosamente nell'ambito dei giardini e del verde. Iscrivetevi alla newsletter se volete rimanere aggiornati, e se invece volete condividere un vostro evento scriveteci qui e diffonderemo le informazione sul sito e sui nostri social. < Back MOSTRA Castello di Miradolo Christo e Jeanne-Claude. Projects A poco più di due anni dalla scomparsa di Christo Vladimirov Javacheff, il Castello di Miradolo dedica a Christo e Jeanne-Claude, la coppia che ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte e il suo processo di realizzazione , la mostra Christo e Jeanne-Claude. Projects , che espone tecniche miste, collages, fotografie e video delle loro opere più famose, insieme ad altri lavori di alcuni artisti che hanno influenzato la loro produzione artistica e il loro pensiero. Curata da Francesco Poli, Paolo Repetto e Roberto Galimberti, con il coordinamento generale di Paola Eynard, la mostra, realizzata grazie alla collaborazione con la Fondazione Christo e Jeanne-Claude di New York , presenterà circa sessanta opere, tra tecniche miste e collages , accompagnati da un’ampia sezione fotografica e dalla proiezione dei video che documentano la realizzazione delle monumentali installazioni artistiche . Da 5.600 Cubicmeteres Package di documenta IV a Kassel (1968), una struttura gonfiabile in polietilene alta circa 85 metri, a The London Mastaba (2018), l’opera monumentale sul Serpentine Lake di Hyde Park formata da 7.506 barili colorati impilati uno sull’altro a formare un tronco di piramide galleggiante; da Valley Curtain (1972) il telo di 380 metri che ha colorato di arancione la vallata di Rifle in Colorado, a The Floating Piers (2016), la passerella di 3 chilometri che nel 2016 ha fatto camminare oltre 1 milione di persone sulle acque del lago d’Iseo. E poi ancora Surrounded Island (1983), che ha circondato undici isole della baia di Biscayne a Miami con una cintura di polipropilene fucsia, Over The River (1992-2017, non realizzata), The Umbrellas (1991), The Gates (2005), il percorso di 30 chilometri di “portici” che ha attraversato il Central Park di New York, Running Fence (1976), The Pont Neuf Wrapped (1985), l’imballaggio del più antico ponte di Parigi, e l’impacchettamento del Reichstag di Berlino (1995) con tessuto argentato. A questo nucleo centrale si affiancano due ampie sezioni , che intendono creare un ideale confronto tra le opere di artisti differenti e i lavori e il pensiero di Christo e Jeanne-Claude . La prima è dedicata al Nouveau réalisme , importante movimento francese del decennio 1960-70, con opere di Klein, Spoerri, Rotella, Arman e Raysse, che rappresenta l’incontro di Christo con il mondo e il contesto parigino ed europeo dopo gli studi a Sofia, Praga e Vienna. La seconda sezione pone in relazione i progetti di Christo e Jeanne-Claude , che hanno sempre rifiutato le etichette e le definizioni del loro lavoro, descrivendo la loro arte piuttosto come environmental art, con il vasto movimento internazionale della Land Art , corrente nata negli stati Uniti, alla quale si sono affiancate, in ambito europeo e internazionale, molte “esperienza d’arte” che vedono come fulcro della loro riflessione e azione il rapporto dell’uomo con la natura e con il paesaggio: significative e storiche opere di Richard Long, Hamish Fulton, Andy Goldsworthy, Ólafur Elíasson, Giuseppe Penone, Germano Olivotto, le fotografie originali di Gianfranco Gorgoni dei “lavori manifesto” della Land Art di Walter De Maria, Robert Smithson, Michael Heizer, Dennis Oppenheim e James Turrell. L’esposizione sarà accompagnata da un’inedita installazione sonora , a cura del progetto Avant- dernière pensée , che si articolerà lungo il percorso espositivo. Nelle sale e nel Parco, parallelamente alla mostra, si svilupperà, come di consueto, il progetto Da un metro in giù : un percorso didattico per i visitatori di tutte le età per imparare, con gli strumenti del gioco, a osservare le opere d’arte e la realtà che ci circonda. SCHEDA MOSTRA Castello di Miradolo San Secondo di Pinerolo (TO) Christo e Jeanne-Claude. Projects Date 15 ottobre 2022 16 aprile 2023 LINK

  • Betulla

    < Back Betulla Betulla Il nome Betulla deriva dal gallico “Betw” e fu sempre considerato un albero sacro legato alla luce e al risveglio della natura visto che è il primo albero a germogliare dopo l’inverno. La sua presenza in Sicilia è riconducibile all’ultima glaciazione ma andò progressivamente scomparendo per rimanere solo nella zona dell’Etna. Col tempo si differenziò dalle altre specie sviluppando un apparato conduttore adatto a sopravvivere a condizioni sia di estremo caldo che freddo, diventando una specie arborea endemica la Betula aetnensis. Utilizzata in diversi campi fin dal Paleolitico la pece di betulla fu adoperata dagli Uomini di Neanderthal come adesivo e più avanti la sua inconfondibile corteccia bianca fu usata come carta. Nel Nord America furono i coloni ed esploratori a inventare la “birra della betulla” come sostituto ai costosi liquori presenti, utilizzando la sua linfa in aggiunta al miele fermentato ancora oggi realizzata in Russia. Link Previous Next

  • Palme da datteri | Terrimago

    La palma da dattero ha un legame unico con le terre dell'Oman: coltivata e apprezzata fin dall'antichità rappresenta un simbolo ed un valore per il paese riconosciuto dall'UNESCO. OMAN Palmeti L'albero della palma da dattero e l'Oman sono stati collegati sin dall'antichità. Questo legame è radicato nella cultura e nella civiltà e legato alla sua vita quotidiana e ha contribuito allo sviluppo della società e all'integrazione dell'economia che a sua volta consolida la posizione della palma da datteri come una componente preziosa della natura dell'Oman. Il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, riunitosi a Bogotà in Colombia, ha approvato il 12 dicembre 2019 all’unanimità l’iscrizione delle conoscenze, abilità, tradizioni e pratiche associate alla palma da dattero nella Lista dei Patrimoni culturali immateriali dell’Umanità dell’Unesco. Il riconoscimento va a 14 paesi arabi: Bahrein, Egitto, Iraq, Giordania, Kuwait, Mauritania, Marocco, Oman, Palestina, Arabia Saudita, Sudan, Tunisia, Emirati Arabi Uniti e Yemen. “La palma da dattero è stata legata per secoli alla popolazione regionale degli Stati candidati, servendo sia come base di numerosi mestieri, professioni e tradizioni sociali e culturali, costumi e pratiche associati, sia come fonti di nutrizione”, si legge sul sito web dell’Unesco. La palma da dattero è una pianta sempreverde tipicamente associata ai climi secchi e agli ambienti desertici, dove le sue radici penetrano profondamente nella terra in cerca di umidità. Le professioni coinvolte comprendono gli agricoltori che piantano, nutrono e irrigano le palme da dattero, i proprietari delle aziende, i raccoglitori, i trasportatori, gli artigiani che producono prodotti tradizionali usando varie parti della palma, i commercianti di datteri, i creativi e gli interpreti di racconti e poesie folcloristiche a tema. “La palma da dattero, le conoscenze, le abilità, le tradizioni e le relative pratiche hanno svolto un ruolo fondamentale nel rafforzare la connessione tra le persone e la terra nella regione araba, aiutandole ad affrontare le sfide del duro ambiente desertico”, scrive ancora l’Unesco sul proprio sito. “Questa relazione storica tra la palma da dattero e gli individui dell’area interessata ha prodotto un ricco patrimonio culturale di pratiche correlate tra le persone, conoscenze e capacità mantenute fino ai giorni nostri. La rilevanza culturale e la proliferazione dell’elemento nel corso dei secoli dimostrano quanto siano impegnate le comunità locali a sostenerlo”. Load More Foto ©CRISTINA ARCHINTO Altri AMBIENTi E BOTANICA Grosseto Caño Cristales Palmeti Palmeti Caldara di Manziana Terra Scoscesa Le Palme Luoghi d'Acqua Conoscere gli alberi

  • Villa Pizzo | terrimago

    Villa Pizzo Como, CO, Italia Un workshop di fotografia di giardini e piante e in questo contesto un approfondimento su i giardini all'italiana e sulle rose. Villa Pizzo, che prospetta sul lago di Como con una lunga serie di terrazzamenti, sembra una logica prosecuzione di Villa d'Este, ma il suo territorio appare quasi intagliato nella montagna. Nelle aree più vicine agli edifici principali, il giardino si sviluppa con geometrici vialetti allungati fra aiuole, siepi potate in arte topiaria e fontane barocche, sfociando poi nel celeberrimo e lungo Viale di Cipressi che connota la villa anche dal lago. Verso Moltrasio, il giardino si fa sempre più ricco e dotato di specie arboree ad alto fusto, intersecato da un sistema di vialetti e sentieri minori, ai cui margini vi sono una grotta d'acqua, vasche, corsi d'acqua e la “Fontana di Alessandro Volta”, inserita tra le false rovine di un tempietto classico. Link 6 maggio 2023 Dalle 14 alle 19.00 Costo 110€ (100€ per gruppi di 3 persone) La prenotazione è obbligatroria e si effettua inviando una mail specificando il luogo del workshop < Back

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